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Durante le lezioni, attraverso giochi di movimento, varie forme di cadute (ukemi), principali forme di attacco e presa (haihanmi, gyakuhanmi, shomenuchi, yokomenuchi), esercizi di coordinazione e varie tecniche in piedi (tachi-waza) e in ginocchio (suwari-waza) viene proposta l’armoniosa gestualità dell’Aikido con riferimento al principio di non-forza e di non-opposizione nei confronti dell’attacco.
Negli incontri con i bambini particolare attenzione viene rivolta all’aspetto relazionale e ludico. Non viene comunque trascurato anche l’insegnamento dell’aspetto tecnico, stimolo ulteriore che offre specifiche motivazioni all’ambito mentale.
Nell’Aikido il contatto iniziale, che per sua natura si presenta come una relazione conflittuale, viene affrontato e risolto in modo positivo e creativo per entrambi i protagonisti.
L’atto offensivo è colto nel suo aspetto di fonte di energia che, incanalata correttamente, diventa atto di comunicazione e di creazione che avviene conseguentemente in collaborazione con l’altro.
L’Aikido è un’arte marziale non violenta che offre a chi la pratica la possibilità di sperimentare e apprendere:
- nuovi specifici codici di comunicazione e di contatto fisico
- la scoperta, la percezione e la conoscenza dell’altro nella sua differenza
- il rispetto e l’attenzione del proprio corpo e di quello dell’altro
- la “regola”
- il rispetto delle gerarchie
Nella pratica attraverso il lavoro a due e in gruppo il bambino comincia un percorso alla scoperta di se stesso e degli altri. L’allenamento sul tappeto (tatami) diventa l’opportunità per prendere confidenza con informazioni indispensabili alla sua maturazione (lateralità, centratura, limiti, regola, rispetto).
Grazie alla pratica dell’Aikido, ogni bambino si ritrova ad aumentare naturalmente lo sviluppo della fiducia in se stesso. Da questo potenziamento deriva una crescita della tolleranza, dell’ascolto e della capacità di scegliere. L’allargamento delle capacità di pensiero conseguente permette al bambino di integrare il concetto del libero arbitrio e del rispetto degli altri.
Nella sua vita familiare, scolare e sociale, il bambino che pratica l’Aikido si ritrova a impiegare questa arte marziale come una guida e un riferimento per meglio gestire i suoi comportamenti.
In Aikido non esistono competizioni, perciò il bambino non viene educato alla vittoria sul prossimo, ma alla conoscenza, sperimentazione e coscienza di se stesso con se stesso e nel rapporto con gli altri. In questo modo vengono evitati traumi psichici da sconfitta (ben noti in altre discipline) e ingiustificati atteggiamenti di superiorità che portano a traumi ben più gravi nel momento in cui si subisce una sconfitta inattesa.
Rispettando la natura e il ritmo del bambino, una pratica continua e formativa dell’Aikido procura tranquillità e benessere. In effetti, una migliore gestione dell’energia permette al bambino di raggiungere e mantenere un equilibrio fisico e psicologico e una buona salute.
I movimenti di base hanno una forte valenza educativa con immediate ripercussioni sulla percezione del proprio corpo e comprendono:
- ampliamento e strutturazione del rapporto spazio-tempo
- orientamento, lateralizzazione, coordinazione
- strutturazione del pensiero
- comprensione della disciplina, della gerarchia, dell’etichetta
- fiducia in se stesso e negli altri
- strutturazione personale
Il bambino che si avvicina per la prima volta all’Aikido viene educato, attraverso movimenti di base di spostamento e posizionamento, a riconoscere le lateralità destra e sinistra. Al bambino viene insegnato, attraverso vari esercizi di cadute, come controllare il proprio corpo nello spazio e come riconoscerne la posizione. Nelle cadute all’indietro, in specifico, viene insegnato ad aprire il bacino in avanti in modo che la prima parte del corpo a raggiungere il suolo sia quella delle spalle e solo in un secondo tempo quella del bacino. In questo modo il bambino si ritrova gradualmente ad assumere una postura che esprime apertura verso se stesso e verso gli altri, così nel momento in cui il compagno di allenamento effettuerà una presa o un attacco, ciò non verrà visto come un atto di sfida, bensì come una proposta di conoscenza reciproca, di accettazione della propria individualità e di reciproca armonizzazione individuale.
O Sensei diceva: “Accogliete l’avversario nel vostro cuore”. L’Aikido è quindi un atto d’amore verso il prossimo.